Antigone come non l’avete mai vista, in questo atto unico.
Antigone va e torna, è una donna intrappolata in un conflitto che ha scelto, vive questa vertigine, scava tra le onde alla ricerca della forza che le permetta quel gesto: perpetuare la vita a dispetto di tutto e di tutti.
Lo fa sulle note di una tragedia contemporanea, affinché ognuno possa guardare la propria storia negli occhi. Per farlo porta tra le braccia l’unico corpo morto, simbolo di tutte le morti e di tutte le vittime del potere. Millenni di corpi senza nome.
Se ne fa carico anche in vece nostra e mentre vivi e morti si passano il testimone, lei canta. Canta per sconfiggere l’oblio, canta perché “l’amore è più importante della legge”.
Regia di Fabio Maccarinelli
Suoni e musiche a cura di Federico Lotta
Antigone: Alice Salogni
Creonte: Paolo Ambrosi
Antinoo: Elena Guitti
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